sabato 3 novembre 2012

Ovaio Policistico: Intervista al Dott. Vincenzo Primitivo

Abbiamo interpellato il Dott. Vincenzo Primitivo, Medico Chirurgo esperto di Medicina Naturale, per avere un parere sui possibili approcci terapeutici per combattere all’origine il disturbo dell’ovaio policistico.

Qual è la sua specializzazione?

La mia specializzazione è esclusivamente in medicina complementare. Quindi, dopo la laurea in Medicina, ho subito approfondito gli studi di omeopatia, agopuntura, cromopuntura e di tutta la specializzazione legata alla medicina naturale. Faccio questo da quando lavoro.

Come mai ha scelto questo orientamento?

Ho scelto questo orientamento per tutta una serie di buoni motivi. Principalmente perché, anche quando ero in Medicina, ero in Psichiatria, quindi comunque avevo un approccio molto legato a cercare di capire le cause emotive, psicologiche dei disturbi dei pazienti, il che mi ha portato, nella pratica clinica attuale, a cercare di capire quali siano le cause della malattia; infatti l’obiettivo fondamentale per chi, come me, fa questo lavoro è cercare di capire quali siano le cause che sottendono la malattia, che si nascondono dietro alla malattia; non limitarsi, quindi, solo a palliare, a trattare i sintomi ma cercare di lavorare sul perché.

Parliamo di ovaio policistico. Lei, nella sua pratica, ha a che fare con donne che presentano questo disturbo?

L’ovaio policistico è diventato un disturbo particolarmente frequente, e ci fa capire tutta una serie di cose. La prima cosa da fare, in questo caso, è quella di regolare l’equilibrio ormonale delle nostre pazienti. Chiaramente, non attraverso una terapia di tipo farmacologico, ma attraverso un riequilibro generale dell’organismo.

Di solito, però, per questo disturbo viene prescritta la pillola…

La pillola è l’unica terapia. Che si allontana, però, dallo trattare la causa principale del disturbo. Si limita a fare una regolazione coatta, dall’esterno, senza andare a toccare i nuclei che, indebolendosi sviluppano il disturbo che va ad affliggere la donna.

Possiamo dire che le ovaie, per antonomasia, rappresentino la femminilità. Infatti, assieme all’utero, sono quello che più di femminile c’è nella donna. Affezioni al livello delle ovaie, come il disturbo dell’ovaio policistico, hanno a che fare con disagi emotivi profondi e, in genere, a situazioni legate a paure vecchie, antiche, e a vecchi disagi.

I cinesi lo spiegano bene. Infatti, secondo la medicina tradizionale cinese, le ovaie sono collegate ai reni, che sono i depositari dell’energia primaria sessuale e dell’energia più profonda della persona. Nella nostra terapia, quindi, lavoriamo su tre punti: sul ripristino della salute e dell’equilibrio dei reni, sull’aspetto emotivo delle paure inconsce e sulla regolazione del sistema endocrino. Ma non lo facciamo con farmaci tradizionali, bensì con tecniche come l’agopuntura, la cromopuntura, l’omeopatia che, oltre a curare l’aspetto prettamente fisico, lavorano anche sul piano emotivo e spirituale.

Un approccio olistico quindi, anche energetico, che va a lavorare sull’asse corpo-mente?

Non si può prescindere dal collegamento corpo-mente. Una terapia che cura solo il disturbo fisico è una terapia monca. Un indebolimento energetico si rispecchia sempre in un disagio sia fisico che emotivo, ed è il nucleo principale sul quale bisogna lavorare, con terapie adeguate.

Ringraziamo il Dott. Primitivo per la sua collaborazione e ci auguriamo di poterlo ospitare ancora nella nostra rubrica.

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